Il Cairo veniva chiamata la “ Hollywood sul Nilo. Fin dagli anni ’10 del Novecento , essendo una città cosmopolita , fu la culla del cinema di tutta l’Africa e del Medioriente, di questa favolosa invenzione introdotta dai fratelli Lumière fin dal 1896, con immagini provenienti dall’Occidente; Il Cairo aveva visto sorgere , negli anni ’20 , i primi studi cinematografici con il favore di francesi , inglesi, russi , italiani. Le opere di quei tempi rispecchiavano i gusti di tutto il mondo cinematografico. Melodramma , commedie tipo “telefoni bianchi” e soprattutto divismo , un cinema popolare di grande impatto, spesso di derivazione letteraria.
Fra i grandi divi internazionali non si può dimenticare il grande Omar Sharif .
Con un volo rapido andiamo al cinema egiziano che ha avuto un rilievo internazionale dagli anni ’60 in poi : importante il film , poi spesso replicato in occidente “ Al Momya “di Chadi Abdel Salani del 1968,che trae spunto da un precedente di autore tedesco del 1932, e fra gli autori più recenti Ussama Fauzi e soprattutto Youssef Chahine , autore spesso residente in Francia di genitori ed educazione cristiana . La sua cinematografia è spesso incentrata su ” Alessandria” città del cuore, dove racconta la sua autobiografia ( in quattro parti). Il film “ Il sesto giorno” ha per protagonista la cantante- attrice Dalidà ( franco-italiana ).
Un film di Chahine che ha suscitato molti elogi e molte polemiche è stato “ Il destino” del 1997 sulla figura di Averroè , filosofo razionalista, perseguitato dagli ottusi dominatori arabi di Andalusia , contrario al fondamentalismo islamico contemporaneo in Egitto e nel mondo che si dimostrava , allora come adesso, contrario all’Islam moderato. Rappresenta un segno importante nella cultura , e il titolo “Il destino” è significativo perché fa riferimento ad una sura del Corano, la XCVII . Ricordiamo anche “Cairo station” ,“ l’Eufrate” e “ Saladino il vittorioso”. Ha partecipato ai corti realizzati da registi di varie parti del mondo per la memoria dell’attacco alle Torri gemelle di New York : “11-09-01”
Altri autori sono emersi nella cinematografia egiziana degli ultimi anni ; a parte le commedie come “ Amore alle Piramidi “, molti hanno un’intonazione fortemente rivoluzionaria e politica .
Un titolo significativo è “ Omicidio al Cairo” di Tarek Saleh del 2017 un thriller , ma anche una forte denuncia per la profonda corruzione dei vari ambienti di potere della città; non ci sfugge, nelle immagini del film sulle torture e le immonde prigioni , dove è soffocato qualunque diritto umano, il riferimento ( anche se non voluto direttamente) a quello che ha subito il ricercatore italiano Giulio Regeni.