Abdulrazak Gurnah - Furto - recensione di Giulia De Martino

Abdulrazak Gurnah

Furto

La nave di Teseo, 2025

traduzione di Alberto Cristofori

 

Come in molti altri romanzi di quest'autore, la narrazione nasce in modo lento intorno al matrimonio infelice di una donna e poi, al pari di un racconto ottocentesco, la storia si anima con amori, tradimenti, furti veri o presunti, violenze, soprusi e vendette, intrecciandosi con la storia dell'isola di Zanzibar, dalla colonizzazione britannica alla sua annessione con la Tanzania fino alla situazione attuale. Un'isola in preda ad una turistizzazione feroce che arricchisce solo qualche membro del governo, i più furbi della società locale e il capitale finanziario di qualche gruppo occidentale.

In questo romanzo Gurnah abbandona l'ambientazione in Inghilterra del rifugiato; lo straniamento non è più dovuto allo sradicamento dovuto all'esilio, ma avviene nel suo paese d'origine. Quando si diviene estranei ai sogni che le famiglie tradizionali hanno per i propri figli, quando si diventa estranei alle richieste della società che sta cambiando in peggio rispetto alle aspettative della prima indipendenza; sullo sfondo mercanti della politica, con un seguito di scrocconi e parassiti, alla ricerca ognuno del suo piccolo o grande potere. Dunque il romanzo perde quei connotati nostalgici dell'espatriato per mettere in atto la vita di Zanzibar con individui che si barcamenano tra tradizioni e cambiamenti e lottano e crescono ciascuno al proprio modo, per raggiungere un livello di soddisfazione individuale senza pensare di rivolgersi altrove. Tutto questo, narrato senza ombra di moralismi da parte dell'autore, anche se si intravede a chi vanno le simpatie di Gurnah tra i personaggi...

In questo racconto, ambientato tra Zanzibar e la grande metropoli di Dar es Salaam, sono protagonisti tre giovani, Karim, Fauzia, Badar che attraversano le trasformazioni generazionali all'interno della società, ma soprattutto in seno alla famiglia, riferendosi in particolar modo al patriarcato e al ruolo femminile. Troviamo donne che fanno figli senza marito, donne che rifiutano mariti giudicati inadeguati, padri e madri che abbandonano i figli, stigmi sociali riferiti a malattie come l'epilessia che impediscono alle ragazze di fare un buon matrimonio, madri più interessate alla perdita di onorabilità sociale che alla salute o alla felicità delle figlie, padri che non comprendono le peculiarità dei figli e li ostacolano in ogni modo. La globalizzazione ha incrinato, con nuove informazioni e la conoscenza di altri modi di pensare, la mentalità tradizionale rispetto ai diritti di uomini e donne.

Furti e tradimenti sono temi centrali attorno a cui ruotano le vite dei protagonisti della narrazione: furti di denaro, furti di vite e sottrazioni di famiglie, furti di chi gestisce hotel o di chi li finanzia, pensando solo al proprio tornaconto, piccolo o grande che sia.

Ma centrale è anche come i tre giovani protagonisti non si fermino davanti alle perdite o alle disillusioni e riescano, in modi diversi, ciascuno a trovare la propria strada. La parola chiave non è soltanto la ribellione, ma anche imparare a sopportare e saper accettare i limiti imposti dalle circostanze o, se volete, dal destino e saper volgere a proprio favore quello che la vita ci mette di fronte. Il tempo della narrazione è, a volte dilatato, a volte ridotto a poche righe. Il lettore ha l'impressione di trovarsi all'improvviso in una situazione di cambiamento della vita dei tre protagonisti, anche se, a guardar bene, l'autore ha disseminato, in modo abile indizi che ci potrebbero indicare in che modo andrà a evolvere la trama. Il non detto regna sovrano.

Ma chi sono dunque questi tre giovani? Uno è Karim: da piccolo viene abbandonato dal padre, ma anche affettivamente dalla madre, sprofondata nella disillusione del suo matrimonio in una apatia profonda e saranno perciò i nonni ad occuparsi di lui, bambino intelligente e capace. Fortunatamente comparirà un fratellastro, Ali, nato da un precedente matrimonio del padre, a provvedere di dotarlo di amore, di una nuova casa e del suo mantenimento all'università. Un nuovo matrimonio della madre con un simpatico e allegro farmacista rimette in gioco la relazione madre-figlio su altre basi. La nuova casa della madre vede la presenza del padre del marito, scorbutico, burbero, patriarca assoluto, ma bisognoso di essere accudito.

Sarà in questa famiglia che si troverà ad entrare il secondo personaggio maschile, Badar. Se la deprivazione affettiva lambisce la vita di Karim, è pur sempre all'interno di una famiglia borghese, non toccata da problemi di denaro: diversa la situazione di Badar che proviene dalla campagna e a soli 15 anni viene deportato come servo da quello che lui ha sempre considerato suo padre, proprio nella famiglia di Karim. Tolto dalla scuola, inserito nella casa del farmacista con il trauma di apprendere che suo padre e sua madre, contadini poveri, non sono mai stati i suoi veri genitori, perché il suo vero padre è un vagabondo che, pagando, ha cercato di liberarsi di lui, si trova in un ambiente del tutto estraneo e alla mercé di un vecchio che lo tratta molto male. Un mistero aleggia sulla sua persona, una strana atmosfera di non detto che sembra alludere a qualcosa di lontano nel tempo e primordiale. Ma i due ragazzi , Karim e Badar, si legano di amicizia, nonostante la differenza sociale, di carattere e di sogni.

A questi due si affianca la bella, brava e seria Fauzia, determinata a diventare maestra e a fare di questo il suo interesse principale nella vita. Al contrario della sua migliore amica Hawa, attratta dalle lusinghe del mondo occidentale e interessata a costruirsi una carriera nel turismo a Zanzibar. Avvolta nella leggerezza Hawa, intrisa di pesantezza interiore Fauzia, oppressa da una madre che avverte essere più interessata al conformismo sociale che al suo benessere. Da piccola Fauzia è stata colta da attacchi di epilessia, che, secondo la madre, le impediranno di fare un buon matrimonio, perché la donna malata è merce avariata che un padre rifila ad un marito ignaro e desideroso di molta prole sana. E' proprio per sfuggire alle ansie della madre che la ragazza s'interessa al bel Karim e lo sposa, cercando però di allontanare una immediata gravidanza che potrebbe risuscitare le antiche paure. Sarà proprio l'arrivo di una bambina a creare attriti e distanze tra i due coniugi.

Nella vita di coppia dei due giovani entra l'ex-servo Badar, passato, grazie a Karim, ai lavori del settore alberghiero, in un rapporto ricco di affetto, ma non privo di contraddizioni. Badar fa una ascesa sociale da cameriere d'albergo a gestore, osservando i furti di ogni genere che avvengono nella gestione del turismo a Zanzibar, mantenendosene però lontano. L'isola è ormai ridotta a giocattolo di lusso per agiati europei e americani, sedotti dalle atmosfere magiche che offrono mare e panorami e gli intrecci complessi di un ricco passato storico. Ma i turisti non si accorgono di questi intrecci se non superficialmente, cercando solo esotismo a buon mercato e comodità, da cui sono esclusi molti dei nativi.

Anche Karim prosegue il suo cammino, gradualmente la sua ambizione aumenta. Laureato ed esperto in sostenibilità ambientale intravede una carriera che potrebbe portarlo in alto, molto in alto, anche tra i membri del governo. Interessato fin troppo al suo lavoro, non sopporta la fragilità di sua moglie, dovuta ad una depressione post-partum, né tantomeno gli incessanti pianti, soprattutto notturni, della bambina. La moglie sembra aver ereditato le ansie della madre circa l'eventuale possibilità che la figlia possa aver ereditato il mal caduco, come si diceva. Solo la calma di Badar sembra far placare i nervosismi della bambina.

Karim e Fauzia non fanno più l'amore e la vita coniugale è appesa ad un filo, profilandosi all'orizzonte un tradimento di Karim con una bella e sfacciata cooperante di una organizzazione internazionale. Tra i tre giovani circola aria di disastro e perdita affettiva, di rotture irreparabili. Ma non è la fine: ciascuno di loro finisce per trovare la sua strada, prendendo in mano il proprio destino, consapevoli delle trasformazioni profonde avvenute in seno alla società.

Se nei romanzi precedenti Gurnah predilige l'epopea storica, qui si concentra sugli individui che cercano di trarre il meglio dagli ostacoli che incontrano. Ma resta sempre la critica sociale politica che s'incentra sulla servitù, tema già affrontato in precedenza, sul genere, sui privilegi dei bianchi, sulle disparità economiche. Era aspettato al varco il vincitore del premio Nobel 2021: questo è la sua prima opera post premio e ci sembra abbia mantenuto tutte le promesse di grande scrittore.

 

 

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